Quali sono le cause dei denti sensibili?

I denti diventano sensibili quando lo strato sottostante dei denti – la dentina – si espone a seguito di una recessione del tessuto gengivale (la coperta protettiva che ricopre le radici dei denti). Le radici, che non sono coperte dallo smalto duro, contengono migliaia di minuscoli tubuli che portano al centro nervoso del dente (la polpa). Questi tubuli dentinali consentono agli stimoli – per esempio, il cibo caldo, freddo, o dolce – di raggiungere le terminazioni nervose all’interno del dente, la stimolazione delle quali provoca il dolore che sentiamo.

Vi sono molti fattori che possono portare a denti sensibili, tra cui.

●Spazzolare troppo forte. Nel corso del tempo, spazzolare troppo forte o usando uno spazzolino a setole dure può logorare lo smalto ed esporre la dentina. Può anche causare recessione gengivale (il tessuto gengivale si allontana dai denti).
●Carie vicino alla linea gengivale.
●Recessione gengivale. Quando le gengive si allontanano dal dente a causa di condizioni come la malattia parodontale, la superficie della radice viene esposta.
●Malattie delle gengive (gengiviti). Il tessuto gengivale infiammato e dolorante può causare sensibilità a causa della perdita dei legamenti di sostegno, che espone la superficie della radice che porta direttamente al nervo del dente.
●Fratture dei denti.
●Digrignamento dei denti. Digrignare o stringere i denti può logorare lo smalto ed esporre la dentina sottostante (abfrazione)
●Prodotti sbiancanti per denti. Questi prodotti possono essere i principali responsabili dei denti sensibili.
●Età. La sensibilità dei denti è più alta tra i 25 e i 30 anni.
●Accumulo di placca. La presenza di placca sulle superfici radicolari può causare sensibilità.
●Uso di collutorio. L’uso a lungo termine di alcuni collutori. Alcuni collutori contengono acidi che possono peggiorare la sensibilità dei denti se si è esposta la dentina (lo strato intermedio del dente). Gli acidi possono ulteriormente danneggiare lo strato di dentina del dente.
●Alimenti acidi. Il consumo regolare di alimenti con un alto contenuto di acidi, come agrumi, pomodori, sottaceti, e tè, può causare l’erosione dello smalto.
●Procedure dentali di routine. La sensibilità può verificarsi dopo la pulizia dei denti, la levigatura radicolare, il posizionamento di una corona, e il restauro di un dente. La sensibilità causata da procedure dentali è temporanea, di solito scompare in 4-6 settimane (Pulp tester).

Cause post-chirurgia parodontale
●Traumi gengivali
●Protesi incongrue
●Malocclusioni
La causa di questi fastidi è da ricondurre a una esposizione della dentina, cioè uno dei tessuti, assieme a smalto, cemento e polpa che compongono il dente.
In condizioni fisiologiche normali, la dentina è posta al di sotto della gengiva e dello smalto, quest’ultimo, molto più mineralizzato ed esente di terminazioni nervose, affaccia alla cavità orale.
La sensazione dolorosa che si prova tende a far evitare l’esposizione al freddo, a bevande fredde e spesso si allontana anche l’igiene orale della zona, il che è controproducente e può portare a peggiorare la situazione.
Una causa particolare di ipersensibilità può essere una condizione di ipoplasia o ipomineralizzazione dello smalto, la quale si manifesta nei bambini, generalmente dopo l’eruzione della dentatura permanente, quindi dopo i 6 anni di età.
Le cause di questa ipoplasia dello smalto possono essere molteplici, come l’utilizzo di terapie antibiotiche, carenze di vitamina D nella prima infanzia e/o periodi di incubatrice e parti prematuri.
Si riconosce, oltre per via della sensibilità, per il fenomeno del break-down, ovvero il dente, debole, tende a sgretolarsi (prodotti odontoiatrici).

Alimentazione e denti dei bambini

Quello che i bambini mangiano influenza la salute dei loro denti. Troppi carboidrati, zuccheri (per esempio, caramelle, latte e altri alimenti zuccherati e bevande), e amidi possono causare la carie . Più a lungo i carboidrati rimangono sui denti è maggiore è il rischio che si formi la carie.

La cosa migliore che un genitore possa fare è quella di insegnare al bambino a fare scelte alimentari sane.

Alimenti e carie

●Qui riportiamo piccoli accorgimenti e scelte alimentari sane che possono essere di aiuto:
●Frutta e verdura : Dare frutta e verdura come spuntino invece dei carboidrati . Frutta e verdura che contengono un elevato volume di acqua, come le pere, meloni, sedano e cetrioli sono i migliori. Limitare le banane e il consumo di uva passa in quanto questi contengono zucchero concentrati,o se si servono questi frutti, è bene far spazzolare i denti al bambino subito dopo aver mangiato.
●Formaggio: Il formaggio a pranzo o come spuntino, contribuisce ad innescare il flusso di saliva. La saliva aiuta a lavare via le particelle di cibo dai denti.


●Evitare cibi appiccicosi. Uvetta, fichi secchi, barrette di cereali, farina d’avena o biscotti al burro di arachidi, fagioli di gelatina, caramello, miele, melassa, sciroppo etc, rendendo difficile per la saliva per lavare via lo zucchero. Se il bambino consuma questi tipi di prodotti, deve lavarsi i denti subito dopo aver mangiato.
●Servire alimenti zuccherati con i pasti, non come snack . Se si ha intenzione di dare al bambino dei dolci, è fondamentale darli come dessert subito dopo il pasto. Questo perchè si solito c’è una maggiore quantità di saliva in bocca, e questo rende più facile eliminare il cibo dai denti. Anche bere ai pasti aiuta a lavare via le particelle di cibo sui denti.
●Impostare sane abitudini alimentari . La frequenza degli spuntini è di gran lunga più importante della quantità consumata. Il tempo tra i pasti permette alla saliva di lavare via le particelle di cibo che i batteri utilizzano. Spuntini frequenti, fatti senza lavarsi i denti subito dopo, forniscono una alimentazione costante per i batteri, che porta alla placca sviluppo e carie. Provare a limitare gli spuntini per quanto possibile, e spazzolare i denti subito dopo aver consumato la merenda, se possibile.
●Evitare cibi zuccherati che rimangono sui denti . Lollipops, caramelle dure, via dicendo, contribuiscono alla carie perché sono una esposizone dei denti allo zucchero costante.
●Comprare alimenti che sono senza zucchero.
●Evitare di dare da bere al bambino prima di andare a letto, succhi di frutta o bevande zuccherate
●Fare bere acqua, invece di succo di frutta o soda. Succhi, bibite e anche il latte contengono zucchero. L’acqua non danneggia i denti e aiuta a lavare via le particelle alimentari che possono essere rimaste attaccati ai denti.
●Includere buone fonti di calcio per costruire denti forti. Buone fonti sono il latte, broccoli e yogurt.

 

Altri suggerimenti utili per la salute dei denti dei bambini

●Se il bambino mastica chewing gum, è importante scegliere quelli con xilitolo o senza zucchero. Lo xilitolo ha dimostrato la capacità di ridurre i batteri nella bocca, e la masticazione aiuta ad aumentare il flusso di saliva.
●Utilizzare dentifrici a base di fluoruro e filo interdentale tutti i giorni. Il modo migliore per prevenire la carie è quello di utilizzare, dentifricio contenente fluoro ogni giorno. (Il fluoro nel dentifricio deve essere utilizzato solo nei bambini abbastanza grandi che non lo ingoino.) Il fluoro filtra all’interno del dente per invertire le carie precoci. Spazzolare i denti del bambino, almeno due volte al giorno e dopo ogni pasto o spuntino, se possibile. Se la spazzolatura tra i pasti non è possibile, almeno sciacquare la bocca con acqua più volte. Il filo interdentale deve essere usato almeno una volta al giorno per aiutare a rimuovere le particelle tra i denti e bordo gengivale.
●Spazzolare i denti del bambino dopo avergli dato un farmaco . I farmaci come gli sciroppi per la tosse ad esempio,contengono zucchero che i batteri della bocca possono usare per erodere lo smalto dei denti.
●Andare dal dentista regolarmente. In generale si consiglia di portare il bambino dal dentista a partire dal primo anno di età o entro 6 mesi dal primo dente. Tuttavia, regolari check up dentali aiuteranno anche a prevenire eventuali problemi dentali o a fermare processi cariosi in stadio precoce.

L’implantologia post-estrattiva immediata

Gli studi condotti sulle proprietà osteoinduttive delle superfici implantari in relazione all’osteointegrazione hanno oggigiorno permesso l’introduzione di tecniche che vedono abbreviare i tempi di guarigione dell’alveolo quando dopo un’avulsione dentaria è occupato da un impianto.

Quindi il razionale biologico di questa tecnica prevede l’inserimento di un impianto capace di indurre neoformazione ossea, preservando il sito e riducendo la naturale contrazione alveolare, risparmiando peraltro il collasso dei tessuti molli. Questo consente di definire l’implantologia post-estrattiva come un atto chirurgico che racchiude in un unico tempo l’estrazione dentaria e l’immediato inserimento dell’impianto dentale.

Ovviamente questo atto comporta vantaggi per il paziente, che vede accorciare i tempi per il ripristino funzionale ed estetico del proprio apparato stomatognatico in un numero ridotto di sedute.
E infatti le principali indicazioni alla chirurgia post-estrattiva sono fondamentalmente due: l’alta valenza estetica, qualora i tessuti molli mantengano la loro integrità, e la diminuzione del numero delle sedute chirurgiche, quindi un maggior comfort per il paziente.

Valutazioni cliniche e indicazioni per una corretta chirurgia post-estrattiva
Anche per l’implantologia post-estrattiva, come per tutta l’implantologia, il primo requisito da soddisfare è rappresentato dalla stabilità primaria: di qui la scelta e la tecnica, di questo tipo di chirurgia.

Importanti valutazioni radiografiche sia intraorali che ortopantomografiche, meglio ancora se sono disponibili Tac-Dentalscan, sono utili per ottenere le informazioni sul rapporto tra alveolo e strutture contigue. Da queste indagini si possono ricavare valutazioni (posizione e morfologia della radice) circa la difficoltà dell’estrazione, che deve essere atraumatica, e circa le strutture nobili come il nervo mandibolare e il seno mascellare (Figg. 1-2-3-4). (in Fig. 1: si vuole sostituire il 25. Si osservi, dalla OPT, il margine di sicurezza con il seno mascellare).

L’importanza di queste indagini risiede anche nello studio dell’alveolo perchè si deve disporre di 3-5 mm di osso oltre l’apice del dente, spazio necessario per preparare la stabilizzazione dell’apice implantare. Non meno importante è la valutazione spaziale con i denti contigui, soprattutto nei settori estetici: la testa dell’impianto deve essere collocata a 3 mm dalla giunzione amelo- cementizia dei denti contigui e a 1-3 mm apicalmente rispetto al margine della cresta ossea vestibolare.

Fig. 2 Particolare della OPT per la sostituzione della radice del 45

Fig. 3 Stesso particolare della figura precedente. Da questa immagine si evince che con la OPT si può solo intuire il decorso del nervo mandibolare

Fig. 4 Si noti come, per lo stesso caso delle Figg. 2 e 3, con la TC i rapporti con il nervo mandibolare sono resi più evidenti. Inoltre si può osservare l’altezza della cresta vestibolare, ridotta rispetto a quella linguale

Infine, un’altra osservazione che deriva dalle indagini radiologiche è la presenza e l’entità delle lesioni parodontali, le quali possono interessare l’elemento dentario da sostituire e orientare verso una rigenerazione ossea ovvero possono rappresentare una controindicazione all’implantologia post-estrattiva. A questo proposito è bene eseguire sempre un’ispezione orale, avvalendosi anche di sonde parodontali per ottenere un quadro generale dello stato di salute parodontale del dente (Fig. 5).

Fig. 5 Si evidenzia una fistola del 13
L’ispezione, in assenza di patologie, deve mirare a definire il biotipo gengivale, la posizione della linea muco-gengivale, la festonatura dei denti contigui e il rapporto tra colletto del dente con il margine libero gengivale.
Riassumendo, la collocazione implantare immediata dovrebbe essere limitata a quei difetti che presentano tre o quattro pareti alveolari sufficienti a stabilizzare l’impianto e difetti circonferenziali minimi, ricordando a tal proposito che solo quando i gap tra alveolo e impianto superano 1,5 mm necessitano di una contestuale rigenerazione ossea. Alla pari dell’osso, anche i tessuti molli devono essere privi di alterazioni morfologiche (recessioni, perdita delle papille) e/o infettive (fistole, tasche purulente).

Odontoiatria e Medicina Alternativa

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Per sua natura la medicina, orientata alla cura di malattie, che generano inevitabili sentimenti e percezioni pregnanti, determina spesso nel malato un atteggiamento di speranza e illusione che porta talvolta medici e pazienti a comportamenti che esulano dallo scientifico e razionale.

In risposta a fallimenti più o meno evidenti della medicina nella cura di malattie, anche gravi, sono nati e sono state rivisitati approcci alternativi, nella convinzione che cambiando radicalmente approccio sia possibile ottenere risultati laddove la medicina convenzionale non offre soluzioni.

Anche il mondo dell’odontoiatria, che della problematica dei fallimenti, soffre anche per l’aspetto contrattuale per l’impegno di risorse economiche anche rilevanti, ha visto fiorire proposte non convenzionali per il trattamento di patologie dentarie classiche.

Per comprendere cosa significhi la definizione di medicina alternativa, è bene definire l’approccio della medicina tradizionale.

La medicina ufficiale, per applicare delle tecniche e protocolli di cura utilizza il metodo scientifico che prevede a fronte di un ipotesi, la verifica con sperimentazione e conseguente definizione di una tesi.

In medicina, quindi, per validare un trattamento è prevista la sperimentazione, che mette a confronto due o più approcci. Solo dopo l’analisi dei dati viene scelto il percorso che offre migliori risultati, a fronte di esperimenti verificabili e ripetibili.

I trial clinici randomizzati, nascono dall’esigenza di eliminare le distorsioni nella produzione dei dati da analizzare, legati alla scelta dello sperimentatore su quale farmaco o tecnica da erogare al paziente inserito nella sperimentazione clinica. Con questo approccio il clinico e il malato non sanno che approccio verrà, o è stato, utilizzato. Esiste anche la possibilità di rendere cieco l’analizzatore dei dati, con il protocollo del cosiddetto doppio cieco, in modo che solo alla fine dell’analisi dei dati venga effettivamente rivelato quale approccio sia più utile ed efficiente(strumenti dentista).

Tutte le sperimentazioni cliniche sono poi pubblicate su riviste scientifiche, che hanno il compito di diffondere la conoscenza scientifica. Questi giornali utilizzano il sistema del peer review, in cui alcuni esperti nel settore specifico valutano se gli articoli proposti per la pubblicazione sono corretti dal punto di vista metologico, in modo da garantire che i materiali e i metodi per lo studio di un problema specifico, sono stati scelti correttamente e che l’analisi dei dati sia effettivamente corretta.

Ogni rivista scientifica, per la peculiare severità della valutazione degli articoli proposti per la pubblicazione, possiede una autorevolezza che porta a rendere alcuni giornali più rilevanti rispetto ad altri. Una rivista autorevole verrà, quindi, letta da più persone e quindi un articolo in essa pubblicato avrà più probabilità di avere un impatto sulla scienza medica maggiore rispetto ad un articolo pubblicato su riviste che non controllano con attenzione la qualità dei lavori proposti (impact factor).

Un articolo ben fatto, poi, verrà utilizzato da altri sperimentatori come base per nuove sperimentazioni o per validare altre tecniche per confronto. Quindi misurando quante volte un articolo, e quindi l’autore, viene citato da altri è possibile valutare quanto rigoroso e valido sia un metodo rispetto ad un altro.

Quindi, la medicina tradizionale, prevede che una tecnica si studiata e rivista nel tempo, per stabilire per ogni problema clinico quale sia il protocollo migliore da applicare al malato per trattare le patologie.

Rimane, dunque, uno spazio per le tecniche alternative, per autori che non vogliono studiare scientificamente l’approccio medico a patologie. Omeopatia, omotossicologia, fiori di Bach, ayurveda, yoga, medicina cinese, agopuntura, fitoterapia, vega Test, chiropratica, pranoterapia, naturopatia, ipnosi, sono approcci che non si sottopongono a validazione scientifica, e che quindi hanno risultati non verificabili.

Paradossalmente alcune tecniche che prima erano alternative sono state assorbite dalla medicina tradizionale, e validate. Un esempio sono l’aspirina, l’eugenolo, e molti altri farmaci rapiti al non scientifico e studiati con metodo, che si sono rivelati utili ed efficenti.
Tuttavia, è bene ricordare che, nella maggior parte delle verifiche le cosiddette medicine alternative, quando sono state sottoposte alla validazione scientifica si sono rivelate poco o per niente utili nel trattamento di patologie. Quante speranze hanno raccolto per i promotori di metodi non ortodossi per il trattamento delle patologie tumorali, che sono state disilluse dalla verifica con metodo che i risultati eclatanti erano solo millantati?

A margine di questo, infine, è nato un fenomeno per cui questi approcci senza risultati certi e verificabili sono stati proposti per il trattamento di pazienti sani, con la scusa di migliorare l’assenza di patologia. Vitamine ed integratori venduti a caro prezzo, sono la punta dell’iceberg di un fenomeno che punta a trarre profitto da un problema di fatto che non sussiste(riunito odontoiatrico).

In odontoiatria è proprio quest’ultimo che ha visto il fiorire di approcci ingiustificati di trattamento: il più noto è la rimozione di restauri in amalgama di argento, senza che ci sia un motivo diverso dalla paura del mercurio presente all’interno. Senza studi che giustifichino queste costose e aggressive rimozioni di restauri funzionanti, si determina per i pazienti un peggioramento generale dello stato di salute dentale e generale. Per non parlare poi di quanti denti recuperabili vengano estratti per essere sostituiti con impianti dentari, spacciando questa soluzione come migliore, senza che vi sia una giustificazione scientifica a questo modo aggressivo di curare i pazienti.

L’endodonzia, in questo, garantisce ai pazienti un approccio moderno, scientificamente valido, e in fin dei conti più conveniente alla risoluzione di molte problematiche dentarie che in mano di dentisti non aggiornati esitano in mutilazioni dentarie inaccettabili.! !

In conclusione, non è corretto applicare tecniche con risultati ignoti e definirle medicina.
L’alternativo è solo finzione, e in fin dei conti, tradimento.

Sensibilità dentale, i rimedi efficaci per ridurre il fastidio

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Qual è la causa dei denti sensibili? Se pensate che si tratti solo di sfortuna, o di genetica, potreste ricredervi. Spesso infatti, i denti sono più sensibili a causa di problemi come un’igiene orale troppo aggressiva (spazzolare i denti con forza non serve, basta farlo regolarmente e con la giusta delicatezza) o a causa di alimenti che possono danneggiare lo smalto dei denti.

La buona notizia è che i denti sensibili possono essere curati, ed il problema può essere alleviato con alcuni rimedi.

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Ecco quelli più efficaci:

●Spazzolare delicatamente i denti: come abbiamo detto, i denti vanno spazzolati delicatamente, e non da destra a sinistra, ma dall’alto al basso
●Usare dentifrici per denti sensibili, che aiutano a ridurre il dolore. Dovreste notare una minore sensibilità nell’arco di poche settimane. Per le zone più ostinate, provate ad applicare un po’ di dentifricio direttamente sul dente.
●Evitare bevande acide, bibite gassate e succhi di frutta a base di agrumi
●Evitare lo sbiancamento dei denti, sia quello casalingo che quello dal dentista, il quale dovrà essere comunque informato in merito al vostro problema
●Usare un bite per il trattamento del bruxismo. Quest’ultimo, potrebbe essere infatti una delle cause della sensibilità dei denti
●Considerate dei trattamenti medici dal dentista, specialmente se nessun rimedio sembra funzionare(telecamera intraorale).

Ortopantomografia per bambini

A meno che non esistano delle valide motivazioni a sostegno, in linea generale, possiamo dire che l’ortopantomografia non è richiesta quando il paziente ha in bocca i soli denti da latte per i quali si preferisce la radiografia endorale bite-wing.

L’ortopantomografia è, invece, utile per i pazienti con dentatura mista ovvero durante la seconda dentizione quando ai denti decidui si sostituiscono quelli permanenti; anche in questo caso il bambino viene sottoposto a tale esame solo durante la prima visita poi si prosegue con le radiografie endorali.

I programmi radiodiagnostici studiati per i bambini prevedono un’ulteriore diminuzione della dose di raggi x: da 3 microsievert si passa ad 1 solo microsievert.

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Dove si esegue l’esame ?
La risposta più logica sarebbe quella che indica il dentista come prima soluzione però, purtroppo, non tutti gli studi di odontoiatria sono provvisti del macchinario necessario (Sistema di radiografia).
Nel caso il vostro dentista non abbia la possibilità di effettuare la panoramica dentale, le alternative ricadono su:

●Ambulatori privati di radiologia;
●Cliniche private con servizio di radiologia per pazienti esterni;
●Cambiare dentista.
Qual è il costo dell’ortopantomografia ?
Il prezzo di una ortopantomografia è relativamente basso e cambia da regione a regione.
Il costo va dai 25 euro ai 60 euro in regime privato ovvero recandosi presso la struttura che esegue l’esame con la sola ricetta del dentista (ricetta bianca che svolge la funzione di impegnativa ma che con quest’ultima non ha nulla a che fare). Potendo attendere qualche giorno (ultimamente i tempi di attesa sono stati notevolmente accorciati), è possibile risparmiare qualche euro sul prezzo avvalendosi del Servizio Sanitario Nazionale – SSN – o mutua.

Ortopantomografia con la mutua o in convenzione SSN
L’ortopanoramica o panoramica dentale è un esame che può essere fatto anche in ospedale (reparto di radiologia) oppure in cliniche e ambulatori odontoiatrici convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) – comunemente detto mutua -.

Basta rivolgersi al proprio medico di famiglia per avere tutte le informazioni e l’impegnativa (ricetta rossa). Il prezzo dell’ortopanoramica con la mutua o in convenzione SSN varia da regione a regione, in alcuni casi anche da provincia a provincia.

In linea di massima il costo è inferiore rispetto a quello pagato in regime privato ma non di tantissimo, si va dai 3/4 euro ai 15 euro in meno ma i tempi di attesa sono notevolmente più lunghi. La prenotazione può essere fatta, anche telefonicamente, tramite il CUP – Centro Unico Prenotazioni – della propria città ma bisogna essere già in possesso dell’impegnativa rilasciata dal medico di famiglia(riunito odontoiatrico).

Denti del giudizio

Problemi legati ai denti del giudizio

Igiene orale insufficiente causa di infiammazioni
Non è sempre detto che i denti del giudizio debbano crescere in modo anomalo ma anche quando questi seguono una dentizione perfetta possono essere fonte di problemi a causa della loro posizione estremamente arretrata all’interno del cavo orale. Non sempre durante lo spazzolamento si riesce ad eliminare tutta la placca batterica la quale tende così a depositarsi lungo il solco gengivale.In assenza di pulizia dentale periodica dal dentista, le gengive tendono ad infiammarsi, in alcuni casi anche a sanguinare e, allo stadio iniziale, senza creare dolore. L’accumulo della placca è fonte di carie non solo per gli ottavi ma anche per i secondo molari nonché di patologie del parodonto (gengivite o parodontite).

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L’estrazione dei denti del giudizio elimina la possibilità che ciò accada permettendo una corretta rimozione di tutti i batteri potenzialmente nocivi a mezzo dello spazzolino da denti, collutorio e filo interdentale.
DURANTE LA DENTIZIONE

●Dolore durante l’eruzione
Gli ottavi sono gli ultimi denti che crescono e la loro eruzione è spesso accompagnata da leggeri fastidi fino a forti dolori a secondo dei soggetti. I terzi molari devono farsi spazio tra gli altri denti e come questi, prima di vederli comparire nel cavo orale, devono lacerare la cresta gengivale.Non di rado, l’eruzione dei terzi molari è accompagnata da dolori gengivali e per questo motivo si tende a toccarli il meno possibile ed a pulirli il meno possibile per evitare il riacutizzarsi del dolore; tutto ciò è completamente sbagliato poiché un’inadeguata pulizia dei denti permette ai batteri di aggiungere nuovi problemi a quelli già presenti;
●Dente del giudizio incluso
Si intende incluso il dente che non perfora la gengiva per erompere restando così totalmente invisibile nel cavo orale e, in alcuni casi, inglobato nelle ossa mascellari. Il dente del giudizio incluso è spesso causa di cisti che si espandono nell’osso alveolare causandone la distruzione.
●Dente del giudizio storto
Oltre a pregiudicare l’igiene della bocca, gli ottavi non in asse provocano lo spostamento degli altri denti a causa della forza che esercitano per erompere (venir fuori). Alcuni odontoiatri sono del parere che tale spinta provochi l’avvallamento dei denti frontali (riunito dentisti) mentre altri sono del parere che tale avvallamento non sia provocato dalla spinta dei terzi molari bensì dalla tardiva crescita delle ossa mascellari.
●Denti del giudizio parzialmente ritenuti
Una volta completata la dentizione permanente, ci si può accorgere che il terzo molare non è spuntato totalmente poiché una porzione di esso è rimasta sotto il livello del bordo gengivale e non ha raggiunto il piano occlusale (in parole povere, il livello che gli permetterebbe di partecipare alla masticazione insieme con l’antagonista).La pericoronite è la patologia che colpisce le gengive che stanno attorno al dente parzialmente incluso e, se non curate in tempo, danno luogo ad una sintomatologia più seria: il dolore, oltre a riguardare l’azione dell’apertura e chiusura della bocca, irradia fino all’orecchio ed i linfonodi del collo si ingrossano. L’ultimo stadio della pericoronite è l’ascesso dentale caratterizzato da forte dolore, e raccolta locale di pus che necessita dell’intervento dell’odontoiatra poiché i comuni rimedi come antidolorifici od antinfiammatori non hanno più alcun effetto o quasi. Solitamente l’estrazione dei denti del giudizio inclusi o semi-inclusi ha un costo maggiore rispetto agli altri denti.
●Denti del giudizio orizzontali
Si verifica quando il terzo molare non segue la normale linea di crescita, dall’osso verso l’alto, bensì cresce orizzontalmente andando così ad intaccare il dente vicino (secondo molare) tale crescita anomala è detta disodontìasi. Il processo di crescita anomala è causa di non poche conseguenze; anzitutto la spinta esercitata dal dente del giudizio sul dente attiguo o da questo sull’ottavo durante la masticazione provoca un forte mal di denti circostanziale inoltre, le gengive non possono circondare in modo adeguato il terzo molare poiché esso non erompe quindi è possibile il verificarsi di infiammazione gengivale cronica (Compressore senza olio).

L’utilizzo Della Chirurgia Piezoelettrica Nell’avulsione Dei Denti Del Giudizio Inclusi

Estrazione Chirurgica 4.8 In Inclusione Osteomucosa Con Ostrotomia Piezoelettrica Del Mascellare

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La chirurgia piezoelettrica permette di effettuare una serie di interventi in maniera poco traumatica, precisa e sicura sulle ossa mascellari, nell’assoluto rispetto delle strutture vascolari e nervose situate in prossimità nella zona d’intervento.(Chirurgia dentale ad ultrasuoni) Il caso, giunto alla nostra osservazione, riguardava un giovane paziente di sesso maschile che presentava una intensa sintomatologia algica da pericoronarite del 4.8. All’esame OPT il 4.8 presenta la radice mesiale fortemente ricurva ad angolo retto ed una contiguità delle radici con il canale mandibolare. Si è proceduto in una prima fase allo scollamento di un lembo mucoperiosteo e con l’ausilio del piezosurgery ad una osteotomia che ha facilitato l’avulsione del 4.8 nel rispetto delle strutture nobili e delicate contigue(Inserti à Chirurgie Ultrasonique).

Classificazione Della Parodontopatia In Base Alla Posizione

È possibile distinguere diverse tipologie di parodontopatia secondo la posizione in cui si manifesta l’infezione. Nel caso in cui vengano rilevati i sintomi citati precedentemente, può essere diagnosticata una piorrea orizzontale e verticale, marginale, apicale, mascellare.

Si parla di parodontopatia diffusa orizzontale nel caso in cui si diffonda provocando il riassorbimento dell’osso alveolare orizzontalmente. Contrariamente, se il riassorbimento si verifica in verticale è il caso di una parodontopatia diffusa verticale.

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La parodontopatia marginale colpisce principalmente le persone adulte e consiste nel progressivo riassorbimento dell’alveolo osseo che prende altresì il nome di cresta marginale.

Per parodontopatia apicale si intende invece l’infiammazione dei tessuti periapicali del dente, ossia l’osso alveolare e il legamento parodontale. Si manifesta in due diverse forme: acuta e cronica. Il termine apicale e periapicale indica la posizione delle lesioni allo sbocco all’apice del sistema canalare delle radici dentarie, in altre parole sulla estremità delle stesse(ablatore ad ultrasuoni).

La patologia può anche estendersi lateralmente lungo la radice oppure nelle forcazioni.

Si parla di parodontopatia apicale acuta quando evolve in ascesso alveolare acuto e presenta dolori nella masticazione; mentre la parodontopatia apicale cronica è più conosciuta come granuloma e cisti radicolare. Generalmente presentano una dolenzia alla percussione dell’elemento affetto e possono riacutizzare dando luogo al cosiddetto ascesso fenice.

Può altresì verificarsi una parodontopatia per l’inclusione di ottavi. Si definisce incluso un dente che non riesce a fuoriuscire dalla gengiva. Generalmente questa condizione è tipica degli ottavi, ossia i cosiddetti denti del giudizio. In questo caso il dente bloccato crea una condizione di disagio che partendo da una gengivite può trasformarsi col tempo in piorrea(Micromotore endodontico).

Sterilizzazione Degli Strumenti Nello Studio Odontoiatrico:Il Tuo Dentista Sa Come Eseguirla Correttamente?

Gli strumenti odontoiatrici sono, in base alla vigente direttiva europea e alle leggi nazionali, dei presidi medico-chirurgici che devono essere sottoposti ad una gestione qualitativamente sicura e adeguata. Una gestione corretta degli strumenti è obbligatoriamente necessaria, sia nel rispetto dei materiali che delle regole igienico sanitarie.

Bisogna dunque escludere rischi di carattere igienico durante la decontaminazione, perché un trattamento non soddisfacente lascerebbe residui sullo strumento con il rischio di incrementare il numero di agenti potenzialmente patogeni. Il termine “strumenti odontoiatrici” comprende un gran numero di prodotti nei più svariati materiali come per es. specchietti, sonde, pinzette, spatoline, pinze estrattive, leve, strumenti parodontali, strumenti canalari, strumenti rotanti, turbine e manipoli. Tutti questi materiali sono di regola decontaminati secondo le stesse metodiche.

DISINFEZIONE E PULIZIA MANUALE
Prima di procedere alla disinfezione, tutti gli strumenti devono essere lavati e disinfettati. La disinfezione serve a proteggere il personale dalle infezioni da germi patogeni provenienti da pazienti, sia ad impedire la diffusione dei germi patogeni stessi.
Gli strumenti subito dopo l’utilizzo devono essere immersi in una soluzione di un liquido detergente che abbia un’azione disinfettante certificata dal Ministero. Gli strumenti devono essere completamente coperti dalla soluzione. Per questo non si devono sovraccaricare i bagni di liquido con tanti strumenti. Dopo la disinfezione gli strumenti vanno sciacquati con cura per eliminare tutti i residui della soluzione disinfettante. Immediatamente dopo si passa all’asciugatura degli strumenti. Manipoli dritti e contrangoli, turbine ed altri azionamenti non devono essere trattati nel bagno ad immersione o ad ultrasuoni(pulitore ultrasuoni).

Gli strumenti trattati manualmente o meccanicamente devono essere esenti da residui di sangue , saliva ed altre forme di sporco come materiali da otturazione.

GLI STRUMENTI STERILI PROTEGGONO IL PAZIENTE
Lo standard europeo impone l’utilizzo di strumenti sterili sul paziente e presuppone che siano stati puliti e disinfettati come da prescrizioni e sterilizzati all’interno di buste a norma con un processo di sterilizzazione validato. Ci sono diversi procedimenti di sterilizzazione, ma la metodica più utilizzata in uno studio odontoiatrico è la sterilizzazione a vapore.

IMBALLARE CORRETTAMENTE
L’imballo del materiale sterile deve soddisfare le norme vigenti per quanto riguarda la qualità e l’utilizzo e deve essere applicabile al processo di sterilizzazione prescelto (autoclave sterilizzazione).

Secondo DIN EN 13060 le sterilizzatrici a vapore sono suddivise in tre categorie:

TIPO B
TIPO N
TIPO S
Per l’utilizzo universale in studio odontoiatrico si consiglia l’impiego di una macchina Tipo B. Si devono rispettare i controlli di routine richiesti e le prescrizioni per la manutenzione.

STOCCAGGIO
Per il mantenimento della sterilita degli strumenti fino all’utilizzo sul paziente, la premessa basilare è l’utilizzo di buste idonee alla sterilizzazione e che non consentano il passaggio di carica batterica. Lo strumentario tolto dall’imballo non è sterile. Un ambiente con poca polvere ed asciutto è la premessa per uno stoccaggio protetto di materiale sterile. Queste condizioni permettono uno stoccaggio in condizioni di sterilità di 6 mesi.