Igiene orale, gli Alimenti più pericolosi per la Salute dei Denti

Una buona igiene orale è la prima arma per mantenere in salute i nostri denti che risentono anche della dieta seguita. Infatti, vi sono alcuni cibi il cui consumo andrebbe ridotto, onde evitare la formazione di placca e carie.

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La lista degli alimenti più pericolosi per l’igiene orale comprende le bevande a base di frutta, comprese quelle con la polpa, ed alcune varietà di frutta particolarmente acide. Bisogna prestare attenzione anche alle bibite gassate con aggiunta di zuccheri perchè, oltre ad essere molto caloriche, alla lunga possono danneggiare lo smalto.
Nella speciale classifica dei cibi che sono nemici del nostro cavo orale rientrano molti drink e bevande che contengono malto; meglio non esagerare con le merendine, le creme, le marmellate e i prodotti dolci spalmabili che sono preparati con grandi quantità di zuccheri. I nostri denti temono anche le caramelle, le gomme da masticare, i lecca lecca ed altri dolciumi a base di zucchero o miele. Naturalmente, non bisogna eliminarli completamente ma ridurre il loro consumo e ricordarsi lavare subito dopo i denti con molta cura.(micromotore odontotecnico)

Per proteggersi dalle carie, oltre ad utilizzare lo spazzolino, si può optare per prodotti a basso contenuto di zucchero oppure completamente privi. E’ bene sapere che le carie possono essere causate anche dagli amidi e quindi dalle patate, dalla pizza, dal pane e dalla pasta; ecco perchè il consiglio di base riguarda sempre l’igiene orale.
Lo smalto dei nostri denti teme anche altri ingredienti come l’aceto, il vino, i pomodori ed i limoni. Quando consumiamo questi prodotti, è importante attendere circa mezz’ora prima di lavarsi, in modo da evitare di spalmare ulteriormente le sostanze dannose.
Per evitare problemi, i dentisti suggeriscono sempre di lavare i denti con cura; quando proprio non è possibile si può ricorrere a gomme da masticare arricchite di sostanze rinforzanti, come quelle allo xilitolo. Inoltre, ogni sei mesi è opportuno rivolgersi al proprio dentista per effettuare l’igiene orale ed effettuare una visita di controllo.(micromotore marathon)

5 regole da seguire per avere un sorriso seducente

Il sorriso è uno dei primi elementi che viene notato durante i primi approcci. Quando si sorride, i rapporti diventano meno tesi e si riesce a stabile con maggiore facilità un rapporto franco ed amichevole.
Il sorriso è però anche uno strumento di seduzione, attraverso il quale riuscire a conquistare e ad ammaliare. Secondo uno studio condotto dall’Human highway, il 46.3% delle donne guardano il sorriso delle altre e il 28.8% nota quello degli uomini. Per poter sfoggiare un sorriso accattivante è fondamentale che la boccia sia sana e che i denti siano dritti e bianchi.

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Per ottenere un sorriso in grado di sedurre, possiamo osservare queste 5 regole.
1 Curare l’igiene orale. E’ fondamentale lavare i denti dopo tutti i pasti, ricorrendo anche al filo interdentale e al collutorio; per una buona pulizia, è necessario acquistare prodotti di qualità. Lo spazzolament0 deve essere accurato e, per effettuarlo al meglio, è bene muovere lo spazzolino sempre dalla gengiva verso l’esterno ripetendo il movimento per più volte. Per rimuovere batteri e residui di cibo, non bisogna dimenticare la lingua che va spazzolata con delicatezza.(telecamera intraorale)

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Lo spazzolino deve essere sostituito ogni tre mesi e ogni volta che le setola perdono la corretta conformazione.
2 Curare la salute orale. Si tratta di un passo fondamentale per poter vantare un sorriso davvero seducente. Recarsi dal dentista una volta ogni sei mesi per effettuare la pulizia e la visita di controllo, sono il passaporto per un sorriso in salute e quindi attraente. Inoltre, tenere sotto controllo la bocca, permette di individuare subito eventuali carie o altri problemi, rendendo la cura meno lunga e costosa.(poltrona dentista)

L’ascesso dentale

L’ascesso dentale è una raccolta di pus che si forma alla base del dente, per la precisione intorno ai tessuti del dente stesso, e ha come manifestazioni peculiari gonfiore e dolore, a volte che qualche linea di febbre.

ascessoIl gonfiore, o meglio, la tumefazione e l’arrossamento causati dall’ascesso dentale interessano la cute sovrastante, solitamente nelle immediate vicinanze del dente oggetto dell’ascesso stesso, che diventa calda, tesa e di sovente arrossata, e la tumefazione può estendersi anche alla zona circostante. Spesso, se l’ascesso è significativo, la tumefazione è visibile anche esteriormente, dal momento che sul volto compare una evidente asimmetria, che può anche essere molto accentuata, che è la chiara manifestazione della presenza del pus che va a depositarsi nella parte molle della gengiva.
Spesso l’ascesso è accompagnato da febbre e anche senso di spossatezza, visto che può anche interessare le ghiandole linfatiche del collo, soprattutto se la presenza di pus è decisamente cospicua.
Non è raro, anche se decisamente antipatico, che per l’eccessiva tensione provocata dal pus, la gengiva possa rompersi o fessurarsi, con conseguente fuoriuscita della sostanza purulenta all0’interno della bocca, cosa che in un cero senso, seppur come detto in maniera assolutamente sgradevole, può favorire il decorso dell’ascesso, con attenuazione anche del dolore.spazzolino
Il punto di origine di un ascesso dentale è, solitamente, la parte circostante i tessuti del dente o del legamento periodontale, e il pus che si viene a formare, se non trova una naturale via di drenaggio si diffonde attraverso la corticale ossea alveolare fino a giungere ai tessuti molli mascellari, praticamente la gengiva.(autoclave sterilizzazione)
Per ridurre al minimo la possibilità di insorgenza di un ascesso dentale, bisogna fare molta attenzione all’igiene orale, che se insufficiente, o peggio, assente, è una delle prime cause di insorgenza.
Per questo, è importante che si effettui sempre una accurata pulizia dei denti, dopo ogni pasto e prima di coricarsi, pulizia da effettuarsi con lo spazzolino, benché oggi siano da preferirsi quelli elettrici che con il loro alto numero di rotazioni e oscillazioni della testina, sono in grado di fare ciò che anni fà era impensabile si potesse fare autonomamente. Naturalmente, oltre allo spazzolamento, manuale o elettrico che sia, è necessario pulire anche gli spazi interdentali utilizzando regolarmente il filo interdentale, che è in grado ri rimuovere eventuali depositi.
Si tenga conto che tale operazione va fatta sempre e senza eccezioni, visto che dopo 48 ore la placca da inizio al suo processo di calcificazione che alla fine da origine al tartaro, sostanza che per la sua particolare durezza, è impossibile eliminare da soli con lo spazzolamento dei denti.filo
Ne caso in cui per non sia possibile usare spazzolino e filo interdentale per l’eventuale presenza di punti di sutura o altro, sarà necessario fare dei colluttori con un prodotto a base di clorexidina, in grado di controllare la placca.
La diagnosi è abbastanza semplice, visto che il gonfiore più che evidente è un chiaro sintomo della presenza di un ascesso dentale, tuttavia il dentista potrà procedere anche ad un esame radiografico per verificare l’esatta localizzazione dell’ascesso, visto che evidenzierà il dente nella sua interezza, quindi corona, radice e tessuti circostanti, inoltre la radiografia sarà di supporto nel caso si rendesse necessaria, successivamente, una
terapia canalare. Un successivo ed eventuale esame di laboratorio si potrebbe rendere necessario solo nel caso di una mancata risposta alla terapia antibiotica, per identificare esattamente i batteri causa dell’’infezione.
La terapia di elezione, ovviamente, è quella antibiotica che potrebbe essere supportata da una terapia antinfiammatoria, per tenere sotto controllo in maniera completa l’evolversi dell’ascesso. Una volta estirpata l’infezione, il medico dentista valuterà, anche con l’aiuto delle radiografie fatte in precedenza, quale terapia intraprendere per estirpare del tutto il problema. Nella maggior parte dei casi, è possibile con una terapia canalare, drenare l’ascesso, questo sempre che il dente non sia particolarmente danneggiato, altrimenti sarà necessario ricorrere all’estrazione.(fotopolimerizzazione)