Carie, addio al trapano e alla paura del dentista

La salute dei denti è importante, ma spesso tendiamo a trascurarla per paura che il dentista ci infligga acute sofferenze: è vero che esiste l’anestesia e si possono sempre assumere anti-dolorifici per calmare ogni male, ma quanto più volentieri ci sottoporremmo alle cure di uno specialista se potessimo evitare il trapano, le iniezioni e qualsiasi forma di dolore?
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Una piccola scossa

Il sistema consiste in una piccola scossa di corrente elettrica che stimola il dente all’autoriparazione. Le carie sono causate dall’erosione dello smalto, che determinano una scomparsa dei minerali naturali del dente, che quindi inizia a marcire.

Lo scopo di questo nuovo metodo è quello di stimolare la capacità naturale del corpo di ripristinare questi minerali con quelli che si trovano nella saliva o nel fluoro.

La stimolazione avviene tramite una scossa a bassa intensità, per spingere i minerali verso la carie. Oltre a risultare completamente efficace, il sistema è del tutto indolore e l’utilizzo prevede una durata analoga a quella dei sistemi tradizionali. Si parla di una disponibilità della tecnologia nei prossimi tre anni, almeno nel Regno Unito, dove si usa già la corrente elettrica per alcune procedure. Ma è possibile che anche l’Italia si possa avvalere presto di questo metodo indolore, che farebbe la felicità di molte persone(rilevatore apicale).

L’importanza dell’igiene dentale

Nell’attesa che questa rivoluzione interessi anche il nostro Paese, è importante prevenire le carie attraverso un’igiene orale attenta, che preveda almeno due volte all’anno una visita presso l’odontoiatra per una pulizia dei denti (ablazione del tartaro), che unita all’igiene orale quotidiana mediante l’ausilio di spazzolino da denti, dentifricio e filo interdentale dopo i pasti, vi garantiranno un sorriso sano più a lungo. Attenzione invece ai colluttori che contengono alcol, che sembra possano provocare a lungo andare tumori alla bocca.

Un altro importante sistema di prevenzione consiste nella sigillatura di solchi e fossette dei molari definitivi, con l’ausilio di resine molto fluide che vengono fissate sul dente mediante mordenzatura e polimerizzazione(telecamera intraorale).

La malattia paradontale

È una malattia infiammatoria provocata dai microrganismi della placca batterica. È indicata come malattia parodontale (o parodontopatia) perché colpisce il parodonto, cioè l’insieme di strutture che circondano il dente e lo mantengono saldamente attaccato all’osso.

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Se non curata, l’infezione procede in profondità: la gengiva si allontana dal dente, creando tasche in cui i batteri si accumulano; il tessuto osseo viene distrutto; i denti perdono supporto e diventano mobili. È opinione diffusa che contro questa malattia, un tempo chiamata piorrea, vi sia poco da fare e che sia normale esserne affetti se ne hanno sofferto i propri genitori. In realtà i disturbi delle gengive e dell’osso sottostante possono essere prevenuti e controllati.

Come capire se si soffre di malattia paradontale?
La malattia provoca sintomi molto scarsi e quindi può progredire e aggravarsi senza quasi accorgersene. Per questo motivo è fondamentale sottoporsi regolarmente a visite di controllo in modo tale che il dentista possa intervenire tempestivamente. In particolare, non bisogna aspettare che compaiano i sintomi tipici della malattia avanzata (per esempio la mobilità dei denti) per farsi visitare.
I principali segnali che possono fare sospettare la presenza della malattia sono:
gengive che sanguinano spazzolando i denti o mangiando cibi duri;
gengive arrossate, gonfie, retratte in tutta la bocca o solo su alcuni denti.
Fattori di rischio
Alcune malattie, come il diabete, e alcuni stili di vita, come il fumo, si associano con più frequenza alla comparsa della malattia (Ablatore ultrasuoni).

Come si cura?
È irrinunciabile, per il successo delle cure, il miglioramento dell’igiene orale ed è auspicabile l’abbandono di abitudini, come il fumo, che possono ridurre la possibilità di successo delle terapie. I trattamenti parodontali possono essere di tipo chirurgico o non chirurgico, in base allo specifico quadro clinico. La detartrasi e la levigatura radicolare (cioè la rimozione della placca e del tartaro dai denti sopra e sotto il livello della gengiva) e la rimozione dei fattori irritanti locali (per esempio svenutali otturazioni non idonee) sono il fondamento irrinunciabile di ogni terapia parodontale(Riunito portatile per dentisti).