È possibile distinguere diverse tipologie di parodontopatia secondo la posizione in cui si manifesta l’infezione. Nel caso in cui vengano rilevati i sintomi citati precedentemente, può essere diagnosticata una piorrea orizzontale e verticale, marginale, apicale, mascellare.
Si parla di parodontopatia diffusa orizzontale nel caso in cui si diffonda provocando il riassorbimento dell’osso alveolare orizzontalmente. Contrariamente, se il riassorbimento si verifica in verticale è il caso di una parodontopatia diffusa verticale.
La parodontopatia marginale colpisce principalmente le persone adulte e consiste nel progressivo riassorbimento dell’alveolo osseo che prende altresì il nome di cresta marginale.
Per parodontopatia apicale si intende invece l’infiammazione dei tessuti periapicali del dente, ossia l’osso alveolare e il legamento parodontale. Si manifesta in due diverse forme: acuta e cronica. Il termine apicale e periapicale indica la posizione delle lesioni allo sbocco all’apice del sistema canalare delle radici dentarie, in altre parole sulla estremità delle stesse(ablatore ad ultrasuoni).
La patologia può anche estendersi lateralmente lungo la radice oppure nelle forcazioni.
Si parla di parodontopatia apicale acuta quando evolve in ascesso alveolare acuto e presenta dolori nella masticazione; mentre la parodontopatia apicale cronica è più conosciuta come granuloma e cisti radicolare. Generalmente presentano una dolenzia alla percussione dell’elemento affetto e possono riacutizzare dando luogo al cosiddetto ascesso fenice.
Può altresì verificarsi una parodontopatia per l’inclusione di ottavi. Si definisce incluso un dente che non riesce a fuoriuscire dalla gengiva. Generalmente questa condizione è tipica degli ottavi, ossia i cosiddetti denti del giudizio. In questo caso il dente bloccato crea una condizione di disagio che partendo da una gengivite può trasformarsi col tempo in piorrea(Micromotore endodontico).