L’osteoporosi è un disturbo dell’apparato scheletrico che indebolisce le ossa e determina perciò un maggior rischio di fratture. E’ un disturbo che affligge un gran numero di persone, in particolare donne non più giovanissime. Un gran numero di pazienti affetti da questo problema sono oggi trattati mediante la somministrazione di farmaci appartenenti al gruppo dei cosiddetti “bifosfonati”. L’assunzione di tali farmaci può essere correlata ad imnportanti effetti collaterali a carico delle ossa mascellari.
Osteoporosi e fratture ossee
Il maggiore rischio legato all’osteoporosi è quello della comparsa di fratture alle ossa, anche spontanee, che possono rappresentare un evento molto grave per la qualità della vita (in caso per esempio di fratture del femore o dell’anca) o addirittura per la sopravvivenza stessa del paziente (in caso di fratture delle vertebre). Gli studi scientifici sull’uso dei bifosfonati hanno evidenziato come l’assunzione di tali farmaci sia in grado di ridurre del 40% il rischio di subire fratture in pazienti affetti da osteoporosi. Per tale motivo è importante, in caso soffriate di una forma grave di tale patologia, che non sospendiate l’assunzione delle medicine che vi sono state prescritte senza averne condiviso la decisione con il medico competente. Gli stessi farmaci però che determinano un vantaggio così importante in caso di grave rischio di fratture osee, possono causare, in una percentuale non irrilevante di casi, effetti collaterali altrettanto spiacevoli, a livello della bocca ed in particolare a carico delle ossa della mascella o della mandibola.(strumenti dentista)
Osteonecrosi delle ossa mascellari
Rappresenta una complicanza non frequentissima, ma potenzialmente molto grave, dell’assunzione dei farmaci bifosfonati. Si manifesta con una distruzione ossea a carico di porzioni di mandibola o mascella, accompagnata da infezione e dolore importante. Questa complicanza, dai primi risultati delle numerose ricerche sul settore, sembra colpire molto raramente i pazienti che assumono i farmaci bifosfonati per via orale, per la cura e la prevenzione dell’osteoporosi, mentre appare decisamente più frequente nei pazienti a cui il farmaco viene somministrato per via endovenosa, come accade nelle terapie di supporto alla cura di alcune neoplasie maligne.
Dal momento che alcune procedure odontoiatriche, come per esempio le estrazioni dentali, ma anche una banale seduta di detartrasi, possono aumentare il rischio di osteonecrosi mascellare in pazienti che assumono o hanno assunto bifosfonati, è importantissimo comunicare al dentista l’uso di tali medicine, al fine di ridurre al minimo la probabilità di questa fastidiosissima complicanza.(fotopolimerizzazione)